Qualche notizia sulla chiesa

La facciata

All’esterno la Chiesa, sovrastata dalla poco distante massa colossale del Palazzo di Giustizia, appare più piccola di quanto in realtà non sia. Tuttavia il colore cinerino chiaro di tutto l’edificio, ne fa risaltare la presenza, pur tra le grosse costruzioni che l’inquadrano.

Parrocchia S. Cuore in Prati

La facciata cui danno slancio tre finestroni a sesto acuto, il più ampio dei quali, quello centrale, circoscrive nella sua ogiva, un grande rosone di buon effetto decorativo, è notevole per l’abbondanza di guglie, d’archi, di trafori, e per le numerose statue, di grandezza quasi naturale, distribuite entro piccole edicole o sostenute da mensole pensili, che danno a tutto l’insieme movimento e vita.
Le statue, opera dello scultore Orsoni, sono così distribuite: in alto, al centro del timpano Nostra Signora del Sacro Cuore; a sinistra, in ordine discendente, s. Giuseppe, s. Pietro apostolo e s. Agostino. A destra, sempre in ordine discendente, s. Giovanni evangelista, s. Paolo apostolo e s. Odilone di Cluny. Accanto al rosone centrale, sulla sinistra, s. Michele arcangelo, s. Domenico di Guzmán e s. Francesco Saverio; sulla destra s. Vittore martire, s. Francesco d’Assisi e s. Nicola da Tolentino. Le due statue, isolate al centro, rappresentano s. Margherita Maria Alacoque e s. Caterina da Genova. A fianco del finestrone di sinistra, s. Bernardo di Chiaravalle e s. Gregorio Magno (sotto le sembianze di Benedetto XV); a fianco del finestrone di destra, s. Patrizio e s. Antonio di Padova. Le statue sono tutte opera dello scultore bolognese Orsoni e rappresentano quei Santi che maggiormente si sono impegnati nella promozione del suffragio per le Anime del Purgatorio. Lo stesso dicasi dei Santi effigiati nelle vetrate e ai quali sono dedicati gli altari all’interno della Chiesa.
Sotto i finestroni si aprono le tre porte decorate da timpani a bassorilievo e da colonnine di marmo rosso di Verona.
Un’elegante cancellata in ferro battuto, opera del Maccaferri, completa la decorazione della facciata e ne custodisce la parte inferiore.
Tutto l’esterno della Chiesa (fiancate con archi rampanti, abside, sacrestia) nella struttura e nei motivi ornamentali, è ispirato alla facciata, alla quale richiama anche nei particolari.

L’interno

La chiesa in una riproduzione d’epoca

L’interno (lunghezza m. 39, larghezza ed altezza m. 20) ha una sua coerenza strutturale basata sull’originale e vistoso fondale architettonico e pittorico di un trittico monumentale, che conclude e occupa l’abside, verso il quale convergono le linee di tutto l’edificio. L’illuminazione attenuata, pacatamente diffusa, che piove dalle alte finestre della navata centrale, fa risaltare, nella mezza luce del tempio, i vivaci colori e l’oro risplendente del grande trittico absidale, creando un’atmosfera raccolta, propizia al silenzio e alla preghiera, che conquista chiunque s’affacci, anche per breve tempo, all’interno della Chiesa. Le tre navate sono divise da fasci di pilastri, sui quali sono impostati altissimi archi a sesto acuto. Le pareti perimetrali sono decorate, al di sotto delle finestre, da panneggiamenti verde scuro, che danno la sensazione di arazzi finemente tessuti. Al di sopra del panneggiamento corrono frasi latine, tratte dalla Sacra Scrittura e dalla liturgia, disegnate in caratteri gotici dorati, molto ornamentali. Il pavimento, a rettangoli di marmo di Verona, disposti a spina di pesce, è semplice ed elegante nelle tre navate, più ricco e più vario, quasi un vistoso tappeto marmoreo, nel presbiterio e nei due altari laterali.

Le vetrate della navata di destra, vivacemente policrome, recano le figure di 12 Santi, esemplari per la devozione delle Anime del Purgatorio, e sono state realizzate su modello di Giuseppe Catani, entro schemi predisposti da Giambattista Conti. I Santi raffigurati, due per finestra, sono, a partire dal fondo della Chiesa: s. Francesca Romana e s. Caterina da Genova; s. Brigida e s. Ambrogio; s. Bonaventura e s. Tommaso d’Aquino; s. Efrem siro e s. Pier Damiani; s. Giovanna d’Arco e s. Sebastiano; s. Roberto Bellarmino e s. Francesco di Sales.

Pala d’altare

Lungo le pareti della navata destra sono addossati gli altari dedicati a s. Michele arcangelo, la cui immagine è opera di Alessandro Catani, e S. Margherita M. Alacoque, opera di G.B. Conti. Il trittico accanto all’ingresso della sacrestia, rappresentante l’Addolorata fra due angeli è opera di Beatrice Lucci de Angeli. Nella piccola abside della navata si trova l’altare dedicato a S. Giuseppe, sormontata dall’immagine del santo, opera di Giuseppe Brugo.

Altare di s. Michele arcangelo
Altare di s. Margherita Maria Alacoque


La navata centrale è dominata dal grande trittico absidale, definito dal papa Benedetto XV «compendio visivo della dottrina cattolica sul Purgatorio», opera di G. e A. Catani. L’imponenza del dipinto vuole richiamare alla specifica finalità per cui è stato eretta la chiesa: la preghiera di suffragio per le anime del Purgatorio.

Particolare della Pala d’Altare


Nella navata di sinistra, priva delle vetrate, l’attenzione è richiamata dal trittico della Madonna del Rosario circondata da angeli e tra i santi Caterina da Siena e Domenico. Il quadro è opera di Francesco Notari. Dal fondo emergono figure di santi, mentre in alto si vede la figura dell’Eterno Padre e la scena dell’Annunciazione.

Altare Madonna del Rosario

I due altari della navata sono dedicati a S. Gregorio Magno e S. Antonio da Padova, rispettivamente rappresentati da G.B. Conti e G. Brugo. Nella stessa navata si trovano: il monumento funebre di mons. Pietro Benedetti, primo parroco della chiesa, con la rappresentazione in bronzo di una Pietà, opera di G. B. Conti; la cappella del battistero con il fonte battesimale opera dello scultore veneziano G. Bortotti. Lo stesso ing. Gualandi ha curato il disegno dei confessionali in legno armonizzati stilisticamente con l’ambiente.

Monumento funebre mons. Pietro Benedetti


Dal fondo della navata destra si accede alla sacrestia. Di fronte la porta è collocato un bassorilievo marmoreo dello scultore G. Rondoni, a ricordo del p. Victor Jouët, il quale – come dice l’epigrafe in latino – «acceso di amore per il Cuore Sacratissimo di Gesù ed esemplarmente zelante per il suffragio delle Anime Sante del Purgatorio, fondò un’apposita Associazione e pose le fondamenta di questo tempio». A sinistra si accede alla vera e propria sacrestia, ornata da ricchi mobili in stile gotico intonati a tutto l’edificio e alla sua decorazione.


A destra, in un piccolo andito, si trova il cosiddetto Museo del Purgatorio.

1 commento su “Qualche notizia sulla chiesa”

  1. In tanti anni di devozione a questa Parrocchia, non avevo coscienza che fosse stata dedicata al suffragio delle anime del purgatorio. Ho finalmente compreso quel senso di malinconia che mi infondeva fin dai tempi dell’infanzia. Tuttavia l’immagine di Cristo esprime tanta dolce benevolenza, da annullare ogni più profonda inquietudine.

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