Una prima comunione di 75 anni fa

Carlo Santini

Il 22 aprile 1945, tre giorni prima della fine della guerra, feci la Prima Comunione e ricevetti la Cresima a Genova, la città dove ero nato nel 1937 e dove frequentavo la terza elementare nella scuola retta dai Fratelli Maristi.

Cosa ricordo di un avvenimento così lontano?  Quel poco, o tanto, che poté colpire la mente di un bambino di 8 anni.

Una lezione di catechismo tenuta in chiesa davanti ad un dipinto che doveva raffigurare un Giudizio universale. La nostra attenzione fu rivolta verso anime, che avevano forma umana,  avvolte dal fuoco dell’inferno affinché ci facessimo un’idea di cosa ci aspettava se avessimo commesso dei peccati. Che idea potesse avere del peccato un bambino di 8 anni, Dio solo lo sa.

Un ragazzino, forse più grande e smaliziato di me, diceva che durante la Cresima ci avrebbero messo una benda sulla fronte che serviva a nascondere il chiodo che prima ci sarebbe stato conficcato dal Vescovo. Non fui così sicuro che si trattasse di uno scherzo fino a quando vidi il Vescovo, un anziano signore, sorridente, che si limitava a darci un buffetto sulla guancia. La foto ricordo di quel giorno, che mia mamma conservò fra le sue cose più care e che ho con me, vede al centro quel Vescovo, un anziano dal volto dolce e benevolo.

Il terzo da sinistra ultima fila con la cancellata alle spalle

A casa, dopo la cerimonia, trovai una tavola ben apparecchiata per la colazione: allora per accostarsi alla Comunione occorreva osservare il digiuno dalla mezzanotte; e guai a sgarrare! Trovai per me una tazza di cioccolata. Come fu possibile nella Genova molto provata, a tre giorni dalla fine della guerra, trovare della cioccolata? Fu, io credo, uno di quei miracoli che solo le mamme riescono a fare per i loro bambini. A distanza di 75 anni, ringrazio ancora mia mamma per quella colazione. Non ho più bevuto in vita mia una cioccolata così buona.

Ricevetti dei regali? Dati i tempi, non credo. Ma almeno uno lo ricevetti. Un libro, che tuttora possiedo, dal titolo “Angeli sui tetti”: reca la data 22-4-1945, è dedicato a me e firmato da “Giorgio e Maria”, forse i miei padrini.

Per quel giorno lontano e per i tanti successivi, Deo gratias!

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